Per anni ogni nuova poesia
fu l’ultima, un’epigrafe,
un rinnovato addio.
Ora che non ho più niente da dire,
neppure ad memoriam,
lucido col sidol le iscrizioni,
per non dimenticare
che qui giace l’amore.
Per anni ogni nuova poesia
fu l’ultima, un’epigrafe,
un rinnovato addio.
Ora che non ho più niente da dire,
neppure ad memoriam,
lucido col sidol le iscrizioni,
per non dimenticare
che qui giace l’amore.
Perché non scrivo? Me lo chiedo anch’io.
Non è che non avrei niente da dire:
accadono cose orribili nel mondo.
C’è di che lamentarsi, in versi e in prosa.
Non bastasse la crisi, e il saliscendi
delle borse e il tempo che è uno schifo
(una bella metafora, il maltempo),
è di nuovo Natale, mondo cane.
Ma nulla mi appassiona,
neppure il tuo livore,
o fanciulla gentile. Se non scrivo
è perché non mi spiace, in fondo e infine,
essere totalmente anaffettivo.