Tu che mi fosti un tempo così cara,
se fossi qui stasera
nuda in questa calura tra le mie
braccia sudate, certo apprezzeresti
la frescura del condizionatore.
E ti direi ti amo e capiresti
che non sarebbe vero. O forse no,
ti direi che da tempo mi son dato
ad altri sport, a diverse scritture
e non pratico più l’amore estremo,
l’amore di chi ama ad ogni costo,
malgrado il disamore dell’amata
e lo dice e ridice per puntiglio,
con impegno con odio e per capriccio:
tu non mi ami, io invece sì,
ti amo e mi ci addanno, maledetta,
ti amo e morirò di questo amore.
O forse ti direi che non ti ho amata,
in fondo, che il mio amore era un sopruso,
e a questa confessione seguirebbe
una grande scopata.
il giorno più caldo del secolo (secondo il tiggì uno)
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